In questi ultimi giorni, il tema di interesse generale è la ripresa delle attività per i molti che stanno applicando le norme di distanziamento fisico stando diligentemente a casa per limitare la diffusione del COVID-19. Scienziati, politici, economisti, sociologi affrontano la questione cercando di trovare risposte che rispondano al duplice obiettivo di tutelare la salute pubblica e far ripartire l’economia.
Per le molte persone che stanno lavorando in remoto o che hanno dovuto sospendere la loro attività lavorativa il vissuto in questo momento è paragonabile agli ultimi giorni di scuola. È possibile che aumentino disagio, ansia, disturbi del sonno e che si perda la motivazione a impegnare il tempo nelle attività costruttive pianificate all’inizio del periodo di quarantena (il corso di Inglese, la lezione di ginnastica online, la sperimentazione di nuove ricette). Per gli operatori sanitari e per coloro che svolgono attività essenziali lo scenario è certamente diverso e allo stress generale determinato dall’emergenza COVID-19 si aggiungono la fatica per l’aumento delle ore di lavoro, la paura che deriva dalla maggiore esposizione al virus, il timore di aumentare il rischio di contagio per i propri familiari.
É quindi una situazione in cui per molte persone esiste un aumento del rischio di disagio psicologico. Quali sono le strategie che possono venire in aiuto per ricaricare le pile e proteggere la propria salute mentale per correre gli auspicabilmente ultimi di questa maratona? Il centro sugli studi sulla Psicologia Positiva dell’Università di Berkeley suggerisce di prendere carta e penna e porsi ogni mattina queste cinque domande:
- Con chi mi connetterò oggi?
Mantenere la distanza fisica non vuole dire stare in una condizione di isolamento sociale. Pianificate di relazionarvi con tre persone. Stabilite un tempo (dai 10 ai 40 minuti). Usate la tecnologia che avete a disposizione. Anche la scrittura a mano è una tecnologia per connettersi alle altre persone.
- In che modo starò in contatto con la natura oggi?
Per chi ha un giardino o vive in aperta campagna la risposta è semplice. Per coloro che vivono in paesi o in città è necessario essere creativi. Uscire sul balcone, affacciarsi alla finestra per guardare le luna, prendersi cura di una pianta sono possibilità di connessione con la natura. Molti studi dimostrano che anche brevi momenti di contatto con la natura portano benefici per il benessere psicologico.
- Quale attività fisica farò?
L’attività fisica è uno dei rimedi più efficaci per diminuire tensione e ansia. Qualunque tipo di esercizio darà un effetto di benessere. Createvi una routine di esercizi da svolgere quotidianamente per un tempo che va dai 20 ai 40 minuti. Se siete degli sportivi anche di più. Scegliete una musica che vi piace o sintonizzate la radio su un canale che trasmette musica che ritenete gradevole. Se avete una ridotta mobilità, sedete su una sedia e fate rotare le caviglie e i polsi, girate gentilmente la testa da una parte e dall’altra, respirate profondamente allargando bene il torace.
- Quali aspettative su di me lascerò andare?
Esiste il rischio di sentirsi frustrati perché non si riesce a lavorare concentrati, a organizzare sempre bene la giornata, a essere “performanti”. Non createvi aspettative troppo alte per la vostra giornata e non rimuginate su cosa è andato storto o avrebbe potuto andare meglio; la tendenza a rimuginare è associata al rischio di sviluppare un disturbo depressivo.
- In che modo creerò bellezza?
La bellezza è un potente antidoto alla disperazione. Identificate un’attività in cui potete fruire di bellezza (guardare una trasmissione sull’arte, sfogliare un libro fotografico) o ancora meglio, potete esercitare la vostra creatività attraverso il disegno, la scrittura, il cucito (si, anche la cucina curando la forma oltre alla sostanza).
Infine, rispondete a questa domanda al termine della vostra giornata:
- Per che cosa cosa grato/a oggi?
Tenete un diario della gratitudine. Scrivete tre cose che sono successe nell’arco della giornata che vi hanno fatto sentire bene, anche solo per un momento. Allenatevi a riconoscere la bellezza nelle piccole cose e persone che vi stanno intorno e che magari vengo spesso date per scontate. Compilate il diario tutte le sere per due o tre settimane e poi passate a una volta alla settimana. Robert Emmons, ricercatore e docente dell’Università della California, afferma sulla base di numerosi studi che la gratitudine può diminuire il livello di stress e limita il rischio di sviluppare il disturbo post-traumatico da stress.
In questi giorni quindi continuiamo a impegniamoci a mantenere i comportamenti necessari per tutelare noi stessi, i nostri cari, i nostri vicini, le persone più vulnerabili e tutti coloro che stanno lavorando nelle attività essenziali. Nel frattempo, è possibile acquisire, applicare e allenare strategie che contribuiscono alla salute e al benessere che sono utili in queste giornate di distanziamento sociale e lo saranno anche nel momento in cui si tornerà a una “nuova normalità”.